Nel tentativo di rendere il web un luogo sicuro, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lancia un segnale forte multando Google e Twitch per aver pubblicizzato il gioco d’azzardo
di Corinna Pindaro
Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, sottolinea l’importanza di monitorare il contenuto online, soprattutto in presenza di partnership commerciali. “Le piattaforme siano più responsabili dei contenuti che vengono pubblicati. Conosco benissimo il lavoro che viene fatto quotidianamente per rendere la rete un ambiente bello e sicuro, ma forse serve qualche sforzo in più. Queste delibere non si limitano a imporre sanzioni nei confronti degli OTT per violazione del decreto di dignità, ma rappresentano un’ attribuzione di responsabilità in capo alle piattaforme quando sussistono partnership commerciali. Il Programma partner di YouTube (YPP) e la partnership proposta da Twitch ne sono un chiaro esempio”, ha detto commissario Agcom, Massimiliano Capitanio.
L’Ente regolatore delle comunicazioni ha multato Google Ireland Ltd. per €2.250.000,00 e Twitch Interactive Germany GmbH per €900.000,00 per aver infranto il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, secondo l’articolo 9 del cosiddetto “Decreto Dignità”, il decreto-legge n. 87 del 12 luglio 2018 convertito in legge 96 del 9 agosto 2018.
A seguito di plurime segnalazioni, sono stati istituiti due procedimenti che hanno evidenziato l’esistenza di 80 canali YouTube e Twitch che facevano display di oltre 20.000 video promuovendo slot-machine, scommesse sportive e gratta e vinci.
Considerate responsabili nell’ambito di questi procedimenti, le società incriminate detenevano i diritti di diffusione dei video caricate da entità terze con cui detenevano rapporti commerciali.
In virtù dell’intervento dell’Ente, i contenuti illeciti sono stati eliminati; non solo, è stato imposto alle piattaforme l’obbligo di bloccare ed evitare l’uploading di video simili, in linea con le norme del Regolamento per i Servizi Digitali (DSA).
Infine, con la Delibera n. 316/23/CONS, l’Ente ha archiviato il procedimento nei confronti di TikTok Technology Ltd., non avendo identificato un contratto tra la società e i 30 creator di contenuti contestati.
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